domenica 13 settembre 2009

Rembrandt.

Si signori e signore. Proprio lui: Rembrandt Harmenszoon van Rijn... in Oman!!


Sono convinta che la maggior parte della popolazione locale DOCG avra' pensato: 'Ecco un altro espatriato infedele e miscredente, che, licenziato da SamaDubai dopo la crisi finanziaria, ha trovato lavoro a Muscat'.



Noi, bianchi e coltissimi, che sappiamo di chi si tratta, abbiamo apprezzato enormemente l'iniziativa e ci siamo precipitati a visitare la mostra allestita nella Ballroom del Grand Hyatt.



Sull'ingresso della sala, ad adornare il gia' di suo notevolmente orrido e kitch Hotel, troneggiava una ricostruzione della facciata una casa fiamminga.
La casa di Rembrandt, appunto.

All'interno, alcuni pannelli spiegano la strana organizzazione delle case europee del 1600. Stranissima. Agli occhi di un omanita, tutto cio' deve apparire surreale e senza senso.

Leggete la spiegazione della cucina.






Sembra di sentire Vulvia di Rieducational Channel...

La mostra ci assorbito tanto che siamo rimasti fino alla chiusura.
Ed e' li che ho capito il vero significato della parola 'SECURITY'.
Due disdashe (la disdasha e' il vestito tradizionale dei maschietti) sono partite a contare i quadri lungo pareti perimetrali della sala, posti equidistanti l'uno dall'altro.
Sono partiti, uno in senso orario, l'altro in senso antiorario. Uno di loro ha anche perso il conto a meta' ed e' dovuto ripartire da capo. Hanno confrontato il risultato. E soddisfatti, hanno chiuso la mostra.
No, dico... ma se ne manca uno non te ne accorgi? Non lo vedi che appare misteriosamente un vuoto??

Questa si che e' strategia militare allo stato puro.

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