martedì 24 novembre 2015

Meanwhile in Muscat (siamo tutti spedizionieri)...

La nave e' partita e voi avete scoperto con orrore che lo spedizioniere ha mandato gli incartamenti sbagliati e vi sta affidando ad un agente locale che di personal shipping non ne sa un granche'. Quest'ultimo infatti vi dira' che dovete mettere su una societa' e registrarvi come importatori di barche.

A parte che la cosa ha un costo di circa 450 mila euro (voi non siete Omaniti quindi la vostra società sara' International, pertanto questo e' il capitale minimo richiesto), inizierete quasi a chiedervi se questo non sia un segno del destino che dovete cambiare lavoro ed importare barche per il resto dei vostri giorni. In un paese che non ha strutture per accoglierle, velisti per mandarle e che ha gia' una societa' governativa che monopolizza il business. Poiche' non vi chiamate Paulo Coelho, deciderete che questo NON e' un segnale che l'Universo Supremo sta mandando sul vostro Cammino nel tentativo di dirvi qualcosa. E' solo, nuovamente, una congiunzione astrale sfortunata di individui che gli inglesi definirebbero "jerks". 

Rifletterete anche come a volte la vita sia questione di "sliding doors", di pochi giorni o poche ore. Due giorni dopo il carico del container ho infatti conosciuto ad Abu Dhabi uno dei proprietari e vari dipendenti della societa' che organizza la logistica giusto, giusto per:
RC44
Extreme 40 (ora GC 32)
America's Cup 
Volvo Ocean Race
in tutto il mondo e in tutte le lingue del mondo.
Che poi, effettivamente cosi' sarebbe stato troppo facile e non ci avrei ricavato materiale per il blog.

Sappiate che a Jeddah e a Manama, un container senza il paper work in regola "viene fatto brillare", tanto per stare sicuri, che non si sa mai di questi tempi.
Una parte di voi sta gia' preparando la chat di gruppo: "Spettacoli pirotecnici a Sohar il giorno 6 Dicembre, siete tutti invitati, portate amici. Bring your own birretta, fingers food will be served". Cosi' avete anche finalmente risolto come festeggiare il vostro compleanno in pieno stile Anglosassone.
Un'altra parte di voi si immagina il capo della Polizia locale che sequestra il contenuto, costituito da un catamarano smontato e pertanto di difficile identificazione, e ne riusa perplesso gli scafi come canoe. Scomodine, per altro.
Butta il resto quasi schifato, trattandosi di cime, pulegge e roba che, se decontestualizzata, potrebbe tranquillamente appartenere a Mr. Grey, e tiene le vele rosa, dando istruzioni per confezionarvi abiti per le figlie dei meno abbienti.

L'altra parte si ricorda del vecchio (nel senso di vecchia data) amico siculo, quello che lo chiami e lui si palesa in moto, da qui il soprannome Lorenzo Lamas, e che risolve sempre i problemi di tutti.

Voi chiamate: "Minkia, parlavo di te proprio oggi con l' Ingegnerino. Non ti vedo da assai..." Gli esponete il problema. "Picciotta, da me subbito dovevi venire. Che ti vuoi fare sempre tutto da sola tu... che problema? Nessun problema. Ci penso io..."

Seguono:
una mail, con gli incartamenti che avete fin'ora ricevuto -sbagliati, ma che pare arriveranno corretti-, 
un paio di telefonate, 
qualche whatsapp (con foto di macchinari vari, gru e trivelle per pali coi commenti "questa l'ho uscita ieri" "questa l'ho uscita in 12 ore" e cosi' via) 
e una promessa di una cena quando tutto sara' risolto.

Resta l'annosa questione se vi dovete registrare come importatori, cambiare vita e tutto il resto che Coelho farebbe in questa situazione o se, trattandosi di uno shipping personale, anche no. Lui promette di domandare per sicurezza ad un agente di fiducia "quello che esce di tutto..." [che sta storia dell'uso improprio del verbo uscire e' dilagante o forse lo fa sentire ancora un po' a contatto con quanto avviene in Madre Patria o per sentirsi un po' del Nord... che io l' "escilo" l'ho notato solo dall'Emilia in poi...]. 
Chiede prima una foto per far capire a Tizio di che si tratta. Io ne scelgo una con la timoniera 17 enne con cui ho regatato quest'estate, tanto per far sembrare che stia importando più un giocattolo per bambini, che una barca vera.

"Miiii... Non c'e' probblema. Ne stanno arrivando altre 8 come la tua nello stesso periodo. Ma le regate pure tu fai?"
Resto perplessa. Mi suona strano, ma non commento.

Ore dopo, a seguito di un whatsappino con uno dei tipi della "logistica per velisti veri" di cui sopra (ed ex "velista vero" pure lui, tra l'altro), scopro che le altre 8 sono come questa:



e io immagino gia' lo scambio di container, lo sguardo da bambino felice di Manuel, Joe e gli altri al circolo e i 5 energumeni di Omansail tutti bardati e pigiati su un catamarano decisamente piu' piccolo, piu' lento e, soprattutto, con le vele rosa...

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