mercoledì 18 novembre 2009

Wahiba Challenge...

Grande evento, week end faticoso, party fighissimo e divertentissimo, avvenimento eccezionale. Quattro sinonimi della Whaiba Challenge, la famosa gara nel deserto o anche argomento con cui vi sto sfracellando le scatole da settimane.

Considerate che la cosa mi ha preso a tal punto che mi sono addirittura cimentata in cucina (e ci sono le prove fotografiche) e con ottimi risultati (ci sono i testimoni, anche se dopo aver assaggiato il dolce erano completamente ubriachi data la quantita' di alchool che ci avevo messo, ma tutti si ricordano 'che era buono')... Non solo. Ho stupito addirittura me stessa CUCENDO (e dico CUCENDO, cioe' quella cosa che si fa con ago e filo veri) da me, lo stemmino delle Divas sul cappello. Se mia mamma vede le foto, prima si commuove, poi va a Montenero a portare un cero.

Non mi dilungo sul mercoledi' che Alessandra e' stata molto efficace * e vi parlo essenzialmente della gara. Anche in questo caso Alessandra ha redatto un precisissimo resoconto... l'avvocatessa... io non ho, e non ho mai avuto, il dono della sintesi. Spero comunque di rispondere a tutte le domande che mi ponete di solito.


1)Ma in cosa consiste la gara e come ti sei piazzata?
Non esiste un ordine, o meglio c'e', ma non e' cosi' importante. Sostanzialmente la cosa importante e' raggiungere il campo. Perche' non e' assolutamente detto.

Al via ti danno dei numerini tipo 40Qetcetc e 244equalcosa, dette anche coordinate GPS, tu li immetti in attrezzino, detto anche GPS, e magicamente sullo schermo ti compare una freccina. Tu devi andare nella direzione che ti dice la freccina.

Ovviamente non e' sempre possibile tirare dritto. E' importante quello che si dice 'scouting' e leggere le dune. Devi cioe' trovare il percorso piu' agile per evitare insabbiamenti, bumfer tumper (o bumper tanfer o tunfer bumper) [ho dei problemi con questo termine, al campo mi hanno detto che ho intrattenuto tutti gli organizzatori, che beccavano le nostre frequenze, con le mie comunicazioni radio alle altre auto... ho un futuro a HiFm], ecc. Insomma sostanzialmente per evitare di ridurre la macchina come l'abbiamo ridotta un mese fa...

Percorri cosi' facendo un tot km. Arriva al punto che soddisfa i numerini dentro al GPS, anche detto check point. A questo punto ti vengono dati altri numerini, molto simili ai precedenti, da inserire nuovamente. E cosi' via: un paio di check point e alla fine il CAMPO.


2)Domanda di mia madre, la mia preferita: Siete riuscite a rimanere vicine o vi siete disperse e ritrovate alla fine?
Si procede in fila indiana, c'e' la macchina che guida e sceglie il percorso, le altre seguono. La macchina che guida ha sempre tre persone a bordo. Tra le macchine si comunica via radio (si dice solo lo stratto necessario... a meno che non prenda in mano la radio io, allora e' un altro discorso). Macchina numero uno comunica eventuali ostacoli o punti piu' difficoltosi, o suggerisce di seguire un percorso diverso.
Tutto e' stato studiato nei minimi particolari e STRATEGICAMENTE deciso prima. Le DIVAS non sono dilettanti. Secondo me ci hanno reclutato solo per sdrammatizzare un po' il tutto...
Comunque si cerca di rimanere in gruppo, non ci si perde mai di vista e per nulla al mondo si puo' adottare la tattica: mi avvio ci si vede dopo, ciao.
I motivi sono ovvi, ma evidentemente non abbastanza...
Primo perche se un' auto si insabbia, almeno le altre possono tirarla fuori.
Secondo perche' se succede qualcosa si puo' sempre avvertire il contatto a Muscat con il telefono satellitare di cui dispone il team. A proposito, viene richiesto un contatto di una persona da avvertire a Muscat... dopo lungo rimuginare ho deciso di dare pure io il contatto del Cinico Collega di Alessandra. Sinceramente quando mi hanno chiesto quel numero e mi sono trovata a non saper chi dire (a parte la lunga lista di Omaniti dell' ufficio di Al Rawas, ma non mi pareva il caso, o il professore filosofo) mi sono sentita un po' piccola e sola....

3)E' pericoloso?
No. Sicuramente e' piu' pericolosa la strada di Qurayatt o una cena all Hadramawt a Salalah.
Comunque ci sono potenziali situazioni non piacevoli che possono prospettarsi...
Riporto un dialogo tra Alessandra e Arleen:
Alessandra: "Perche' abbiamo un' enorme ascia sotto il sedile passeggero?"
Arleen (come se dicesse la cosa piu' naturale del mondo): "Perche' se ci ribaltiamo tiriamo giu' i finestrini e usiamo l'ascia per liberarci dalle lamiere". ....

4)Ma se ti insabbi come fai?
Se ti insabbi inizia il bello... raspi, scavi, spali, smoccoli, prendi delle cose piatte, allungate e zigrinate pesantissime, le piazzi sotto le ruote nella direzione in cui intendi disinzabbiarti, dai un paio di calci per assicurarti che ci sia grip, urli al guidatore di andare... molto spesso non funziona.

Ogni tanto semplicemente, un'altra macchina traina fuori dalla soffice sabbia la macchina malcapitata. Sono diventata abilissima ad agganciare cime di traino in tempi record.

Ogni tanto pero' la sabbia e' troppo soffice o il punto troppo rischioso e per evitare che anche un'altra si insabbi irrimediabilmente si adotta la tattica del rock'n'roll, dopo aver raspato, scavato, bestammiato e posizionato le sandboard, le tavole zigrinate di cui sopra.

Ah, e' la tecnica mia preferita... ci si attacca al portapacchi del landcruiser, con i piedi sulla pedana per salire, e si inizia a scuotere, tutte a ritmo, finche' la macchina va in risonanza ed inizia ad ondeggiare paurosamente. A quel punto chi e' alla guida deve solo trattenere i conati di vomito da mal di mare conseguenti allo scekeramento (questo punto e' fondamentale per la riuscita del tutto) e dare gas. Le ruote ritrovano il giusto grip sulle sandboard e la macchina inizia a muoversi... ad un certo istante bisognerebbe ricordarsi anche di saltare giu' dalla pedana, ma i metri fatti alla Yattaman attaccati alla macchina sono fantastici!

5)Quanta gente c'e'?

Tanta, nonostante gli organizzatori cerchino di fare selezione... e qui ancora mi chiedo: ma noi che ci facevamo?? Ed erano pure contenti di averci nella gara!

6)Ma una volta che sei arrivata cosa fai?

Bevi, bevi, bevi e festeggi. Baci, abbracci, euforia, brindisi... E prepari il campo (tenda o giaciglio, nel mio caso) per la notte, prima di essere completamente ubriaco ed incapace di fare qualsiasi cosa.
Non sono mancate le attivita' ludico-sportive:
Partita a pallavvolo e surf sulle dune con una sorta di slittino di plastica (usa in Canada per scendere dalle colline quando nevica)... ti ci sdrai e vieni giu'... dopo hai sabbia ovunque, ma e' divertente.
Dopo le attivita' ricreative, tanto per stimolare l'appetito, ceni (ancora prima degli orari standard Inglesi) e vai alle varie feste che i vari team hanno organizzato.
I rugbisti del PDO sono famosi perche' montano addirittura un Bar. La loro festa infatti era la piu' bella di tutte... Abbiamo continuato a festeggiare fino ad un' ora che a me sembrava tardissima, improponibile... e invece erano tipo le 10 (se ci siamo arrivate) e poi il capitano ha sentenziato:
"E' ora che le Divas si ritirino.." e, tra la delusione generale, siamo andate a letto.

Il giorno dopo e' sostanzialmente simile, fino al punto finale. Uscite dal deserto, abbiamo guidato fino a Muscat, tempo di una doccia e via, al PDO, per il trazionale barbecue di fine Wahiba Challenge.
...e gia' si iniziano a fare strategie per la WC2010...


*NON CI CREDO!!! CE L' HO FATTA DA SOLA A METTERE IL LINK!!!!!! FIGO!

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