sabato 9 gennaio 2010

La prima uscita di Nina...

Sono scomparsa per un po' ma solo a causa di improvvisi impegni lavorativi, che hanno portato qui il Capo e che mi hanno obligato a rimandare il debutto di Nina sulle dune.
Giornate intense, che sono finite puntualmente tutte al Crown Plaza con lunghi aperitivi tardivi, e week end al lavoro.
Le uniche poche ore di svago che ci siamo concessi Venerdi' io e il Capo, le abbiamo trascorse avventurandoci a Sifah per raggiungere un multietnico pick nick. Ovviamente siamo arrivati fuori tempo massimo, avendo lavorato fino a tardi e oltretutto calcolando malissimo la benzina.
Nina e' degna della sua padrona (e dato quello che sto per dirvi non specifico se mi riferisco a quella formale o a me) e BEVE PIU' DI UN MARINAIO INGLESE. Ma questo in fondo e' solo un dettaglio marginale, dato che qui fermarsi dal benzinaio e' pure piacevole: scendi a scuriosare al Select, ti acquisti una bibita ghiacciata, ti prendi la copia del settimanale gratuito con le foto in cui ci sei anche te delle varie serate mondane della settimana precedente nelle pagine centrali, il tutto mentre un gentile ragazzetto ti versa 50 litri di Super nel serbatoio. Paghi il corrispettivo di 10 euro e te ne rivai. Il self service qui e' severamente vietato e questo e' il motivo perche' i primi giorni in cui ritorno in Italia resto sempre seduta in macchina con un sorriso da ebete chiedendomi che diamine avranno mai da suonare quelli dietro e perche' e a chi gridano: "Guarda che da se' 'un ti ci viene!". Ma questa e' un' altra storia...
Il dettaglio marginale tuttavia ha acquisito discreto rilievo quando ieri, giunti a Sifah, eravamo ormai a secco. In realta' ho tirato diritto all' ultimo distributore utile a Sidab (poco fuori Muscat) dicendomi, ma si, dai poi ne trovo uno ed ho guidato per altri 50 km in mezzo al nulla, per strade con pendenze del 20% e con Nina che tracannava benzina tutta bella soddisfatta.
Devo dire che il Capo non ha fatto una piega di tutto cio', anche lui si godeva il panorama e il "sommesso suono" del 4 Litri.
Una volta raggiunti gli altri del pick nick si e' intavolata una discussione di idraulica e vasi comunicanti per travasare la benzina dall' Hummer di Alessandra alla Jeep.
In realta' la cosa si e' poi risolta molto piu' semplicemente... siamo in Oman del resto. E Sifah e' pur sempre un villaggio sul mare. Qualcuno che ha la barca (e quindi nafta in piu') si trova sempre.
E' bastato avvicinarsi ad un cantiere e chiedere gentilmente aiuto al guardiano Omanita. Il tipo ha riflettuto un attimo, mi ha chiesto in Arabo se la benzina normale andava bene lo stesso e ha fatto un paio di telefonate. Quindi ci ha detto di seguirlo e cosi' abbiamo fatto guidando fino a casa di un altro tipo (lui non c'era ma c'era la coloratissima e gigantesca moglie) che aveva taniche di benzina. Improvvisare un imbuto con una bottiglia di Masafi tagliata e' venuto quasi istintivo dato che porto sempre con me nella borsa un coltellino (che e' sempre utile e comunque piu' del rossetto..).
Ovviamente di li a 30 secondi avevamo tutte le donne del villaggio attorno a noi a vedere "la british" con la macchina fighissima che metteva benzina in mezzo a decine di capre. Ci hanno fatto feste, hanno intavolato conversazioni (in Arabo, ovviamente), ci hanno riempito di domande (sempre in Arabo), ci hanno presentato bambini dicendo: lui e' il figlio di Tizio, lui il figlio di Caio, ecc.. come se conoscessimo Tizio e Caio benissimo. Sorrisi, saluti, auguri, feste e Alessandra che scattava foto.
Il Capo si e' divertito da matti, io mi sono svagata nonostante il W-E lavorativo e le donne di Sifah avranno qualcosa da raccontare per i prossimi mesi.

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