Ho boicottato il concerto del Morricone di Bombai per portare finalmente Nina nel suo habitat naturale: il deserto. Per l'occasione, ho trascinato anche la legittima proprietaria ed organizzato assieme alla medesima una Cena Italiana nel mezzo delle Wahiba. Ovviamente alla cosa, sono precedute:
-No.2 spedizioni al Supermercato, avvenute sempre in orari assurdi della notte dopo questo o quell' evento mondano. In entrambi i casi ci siamo sempre dimenticate qualcosa.
-Nottata ai fornelli, ovviamente sempre a casa di AZ che ha tutto l'occorrente e gli ingredienti basilari per preparare un pasto, quelli che nelle case normali non mancano mai, mentre nella mia non sono mai entrati. Colgo sempre volentieri queste occasioni per imparare a cucinare qualcosa di edibile, rivolgendo, ogni volta che spargo cibo, acqua, uova e ogni altra cosa tutta in giro, la solita domanda: "Tanto domani viene Saji, vero?" (che poi abbiamo scoperto chiamarsi Shaji). L'impresa e' stata supportata nientepopodimenoche da esponenti di eta' e nazionalita' curiosamente assortite della Federazione Tennis locale.
Menu' previsto della serata:
Antipasti (parmigiano, porco e frittatina)
Pasta al pesto e pomodorini
Salame di cioccolato (il mio cavallo di battaglia!) e Pandoro
Mercoledi' pomeriggio abbiamo lasciato Muscat e dopo svariate ore di Autostrada e varie strade asfaltate, abbiamo raggiunto gli altri.
Bicchiere di vino attorno al fuoco, dopo aver montato la tenda in tempo record e completamente al buio, quattro chiacchere e poi diritti a letto, senza neanche cenare.
Il giorno dopo, Giovedi', entriamo finalmente nelle Wahiba con Nina.
La missione di questa volta doveva essere tracciare con il GPS una curiosa strada che attraversa il deserto West-East, seguendola fino alla fine (che credevamo molto piu' ad Est) e poi riattraversare le Wahiba East-West. La curiosa strada, pero', si interrompe altrettanto curiosamente a meta', pertanto abbiamo deciso di cambiare il programma e dirigerci a Sud. Dove c'e' il Grande Buco (Big Hole, appunto).
Vi risparmio la sviolinata sulle prestazioni incredibili di Nina, che la legittima proprietaria, un tempo abituata a frequentare solo l' alta societa' Veronese, non e' stata in grado di apprezzare fino in fondo.
Temeraria mi sono buttata anche dentro al Grande Buco, esortata dal Tedesco (il Guru no1), per ben 2volte. Per uscire uno deve fare una serie di 8 passando da un bordo all'altro, facendo attenzione a non perdere momentum, ma soprattutto a non scivolare lateralmente. Uscire la prima volta e' stata dura, poi abbiamo scoperto la combinazione giusta tra 1H, 2L, 1H poi 2H poi1H di nuovo,ecc. Con 3L Nina e' uscita come se stesse uscendo dal parcheggio del supermercato Al Fair a Shatti.
La cena si e' poi svolta non troppo lontano dal buco, con vista mare pur essendo sempre in mezzo alle dune desertiche. Cibo Italiano e ottimo vino a volonta'.
Il giorno dopo siamo usciti dal deserto e ci siamo incamminati nuovamente verso la civilta'.
Sosta pranzo al Sink Hole, per visitare un altro buco, stavolta nella roccia e pieno d'acqua, dove gli omaniti il venerdi' amano fare doppi carpiati con avvitamento dopo aver ingurgitato riso e montone.
Infine, ultima sosta del nostro viaggio di ritorno nella ridente cittadina di Qurayatt per un succo fresco: mango e papaya (io), Ananas (AZ). La richiesta del succo di ananas non deve essere molto comune, perche' l'indianino del ristorante, una volta preparato versato il composto nel bicchiere di AZ, ci ha infilato un dito dentro per assaggiarlo.
Il racconto si chiuderebbe con il ritorno a Muscat, in realta' degno di nota e' l'autolavaggio dove ho portato Nina a fare la doccia (il ruzzino di entrare e uscire dal Buco aveva accumulato all'interno discrete quantita' di sabbia). L'autolavaggio vanta di grazioso gazzebo con aria condizionata e decorato con roselline, dove potete aspettare romanticamente che un esercito di indianini faccia luccicare la vostra auto come uno specchio. Dentro e fuori.