Stasera non vi parlero' di quello che avviene qui (noterete
x altro che sono sopravvissuta all'impresa di nuotare oltre 4 km e ve ne
parlero' un'altra volta), ma di quello che avviene li da voi, di come ci-
anzi vi vedono (hey, io un po' fuori dagli schemi sono sempre stata, con la mia
ape cross), e di come e' stato guardare la Grande Bellezza con una Venezuelana
e un Tedesco.Entrambi adulti e vaccinati. Entrambi hanno girato il mondo.
Eppure per entrambi quel film e' stato semplicemente surreale. Ho totalmente
disimparato l'Italiano e non sono mai stata ferrata nel cinema (che non sia
Marvel, super eroi e action pura). Quindi la critica che leggerete non e' di un
qualche sofisticato critico 'mai piu' senza', per quella cercate altrove, ma
sono le riflessioni di un'emigrante, in un paese che a casa mia e' visto o come
"oddio l'arabi, se c'e' un cattivo nei film e' l'arabo..." oppure
"ma il tuo migliore amico/la tua migliore amica ha un pozzo di petrolio?
perche' non ti sposi uno sceicco?" (Vedo le vostre facce curiose e vi
rispondo: La mia migliore amica, pur essendo della Muscat bene, lavora
duramente e si mette i soldini da parte x le vacanze, come tutti noi. E no, non
ha un pozzo di petrolio, non lei personalmente almeno. Forse qualche casa, ma
solo perche' qui non c'e' l'ICI. E io nei miei "mid 30's" sono
completamente fuori dai giochi, qualsiasi sia l'eta' dello sceicco in
questione. Quelli della mia eta', invece, intendo quelli 'europeizzati' e
single, si godono la singletudine come lo farebbe un qualsiasi 30enne single
Italiano in vacanza a Rimini a ferragosto. E tutto passa loro x la testa meno
che invitare fuori a cena un' ingegnera zittella e attempatina. Figuriamoci
sposarsela.)
Detto questo, stasera, in tre, con tre storie
diversissime, da tre parti del mondo diverse, abbiamo guardato un film che
meritatamente ha vinto un oscar. Tutti e tre, pur avendo visitato Roma piu'
volte, siamo stati d'accordo su un punto. Roma e' Roma e non c'e' niente da
fare. Lo guardi e hai voglia di tornarci, subito. Due su tre, pero', hanno
creduto che il film fosse fantascienza pura.
Una bella storia, sottile, ironica
(solo io percepisco la profonda tristezza di quel film??) ma pura finzione.
Forse alcune scene sono tirate all'estremo, certo. Per quanto un personaggio
dell'Elite culturale, Jep puo' osare al punto di avere una sorta di Madre Teresa a cena. Parliamone.
Come pure il superlatitante vicino di casa. Nell'era
di Internet, impossibile che non riconosci un superlatitante. Devi proprio
vivere fuori dal mondo, come me. Ma se fosse stato ad esempio uno che vive di
tangenti, o un grosso imprenditore che per aver fatto come fan tutti, si
ritrova con i carabinieri in casa, ad un pubblico italiano, forse sarebbe stato
anche troppo comune. Quindi questa a Sorrentino gliela passo.
"Amazing
parties!!!!"... Si, tutto vero. Pare ci siano feste sulla Via Appia che
non sei nessuno se non ci vai. O meglio sei come il restante 80% di Roma,
quindi nessuno nello spirito del film e dei suoi personaggi. Se sei qualcuno,
vai a queste feste, sei il "re della mondanita' ".
Poco importa se
non sei neanche di Roma. L'importante che tu abbia uno dei seguenti
requisiti:
1. Hai un titolo nobiliare, si ok, che non vale piu' dal 2
Giugno del 46. Ma chi se ne frega: Feisbuk non c'era, nessuno ha condiviso lo
status del referendum. Nessuno sa. Niente seflie, niente like... Sei nobile.
Questo basta... (Che si possa affittare la cosa, cioe' partecipi e ti fai
pagare x aver perso Amici magari, che la cosa rende i party piu' cool non
lo sapevo. Ora lo propongo anche ai miei amichetti qui...)
2. Appartieni
ad un'Elite pseudo-culturale, che so, scrivi, canti, sei un santone-guru,
dipingi (sono un ingegnere e manco ho fatto il classico, ancora non so perche'
AZ continui a parlarmi nonostante non conosca il latino. Ti faccio gli integrali
a mente, ma di arte so poco. Nulla. Non mi resta. Non ho memoria. Eppure, i
pochi artisti veri che conosco hanno sfondato da quando se ne sono andati da
Roma, sara' un caso)...
3. Hai soldi abbastanza da fare feste, invitare amici,
costantemente, essere cool, pagare aperitivi a tutti, mantenere l'apparenza di
uno status che, nel periodo che sta passando l'Italia oggi, se e' la regola 365
giorni l'anno, diviene pure imbarazzante talvolta...
4. Non appartieni a
nessuno dei gruppi precedenti, ma vai al traino del resto.
"WTF? Is snowing
like no tomorrow!!" e spiegaglielo alla Venezuelana e al Tedesco, che mi
hanno nutrito stasera a insalata non OGM e ottima quinoa, perche' piena di
principi nutritivi, ecc, ecc.. a quello che fa triatlon, vela, e [inserire
combo sportiva faticosissima a piacere].. lo stesso che fu preso in pieno da
una macchina -ognuno di noi sarebbe morto- ma era cosi' allenato, muscoloso e
sano che ha solo perso 10 kg in un giorno, un po' di lividi, due mesi di
stampella (quella dei vecchi quando non si muovono, il trespolo, intendo) e
quattro mesi dopo era in barca con 25 nodi urlando "moooore!!!".
Spiegalo a loro che si, circola un sacco di cocaina perche' fa cool. "Ma
costa un sacco!!" dice la Venezuelana, che probabilmente dalle sue parti
la si produce e la si vende appunto perche' buon business, ma mica fessi
sono. Mica se la fanno loro. Speigaglielo che la cocaina in Italia ha preso
piede perche':
1. Fa cool, la coca e' sempre stata elitaria. Le canne da centri
sociali, l'eroina da disperati... ma, wow, la coca...
2. Perche' non costa piu'
poi cosi' tanto. In quanto la domanda e' sballarsi a lungo, tutta la notte. La
coca pura dura poco. E' la chimica, in particolare le anfetamine che prolungano
l'effetto. Domanda=offerta, non ci vuole l'MBA per capire che il mercato si
adegua. 1% di coca, il resto chimica per farti andare avanti a lungo. E il
prezzo scende (e le morti salgono). E tutti sono contenti. (Spiegaglielo poi
agli amici che sai tutto questo perche' hai passato un periodo in cui il
cervello umano ti affascinava al punto che con amico restauratore appassionato
di chimica, hai passato serate a sgonfiare birrini leggendo libri sulle
reazioni chimiche che avvengono nel corpo qundo ti droghi e perche'. Gli stessi
amici che ti come estrai un cicchino dal pacchetto ti guardano come una
tossica.)
Eppoi c'e' lei, Elisa, che ha amato lui una vita, ma si e' sposata con
l'altro. Altro che, quando lei muore, verso la 60ina, va da lui, Jep (un po'
stronzo direi, l'altro, a questo punto tienitelo per te), e gli dice che lei ha
amato Jep ma ha sposato l'altro perche' era un ottimo compagno e che, sempre
l'altro, ha scoperto tutto cio' dal suo diario, che poi pero' ha buttato.
E lui,
Jep, si chiede perche' lei lo pianto' allora... A Capri.... Seppure l'amava
cotanto, perche' si accompagno' al rassicurante 'altro'? Questa la Venezuelana
e il Tedesco l'hanno capita da soli, credo. O hanno avuto il tatto di non
chiedere ulteriori spiegazioni.
Probabilmente se Jep ed Elisa si fossero amati al tempo di
whatsapp e di skype, Jep sarebbe stato tutto uno smessaggiare con altre
fidanzate o presunte tali, flirtare, invitare qui o li, nascondere Elisa, o far finta che
non esistesse, preparasi i terreni, just in case non si sa mai, come un eterno ragazzino. Tutto pieno di
se' e del suo apparire.
Ed Elisa, che come Kubrick evidentemente immaginava le
cose prima che venissero inventate, ha preferito il rassicurante
"Altro". "Altro" talmente rassicurante che neanche ti
ricordi il nome alla fine del film, ma che ha tutta la tua stima.
E ancora
una volta Jep, incarna l'uomo che e' 'l'Italiano medio, il re della mondanita',
il Super Io allo stato puro", seppure Sorrentino lo riscatti facendolo essere culturalmente un gradino superiore alla sua cerchia di amici, fosse solo per il tono ed il linguaggio che usa.
Ad ogni modo alla fine del film, Jep e' ancora li' che
si chiede perche' e per come e' stato piantato, la Venezuelana ti chiede delle
feste, che tutti ballano e ti dice ma
quant'e' bella Roma! mentre il Tedesco e' li che ripete: "si lo ammetto, sono
vestiti meglio di me. Ma io almeno non porto i sandali coi calzini". (E'
vero. Per essere uno che viene dalle campagne al di la' del Reno, quasi belga,
non portare i salndali o i calzini o, soprattutto, entrambe le cose insieme,
devo ammetterlo, e' roba da National Geographic).
Nessuno ha notato una cosa. I
party, tutti in case magnifiche o in locali super, sono frequentati dai 50anni in
su... per carita' sono stata ad un concerto di una cover band degli AC / DC
giovedi' scorso e a stento ho riconosciuto un paio di CEO di superduper
societa' locali nella loro tenuta da bikers tornati ragazzini tutto d'un
tratto, ma questi ci vanno una volta, due l'anno. Li era un continuo.
Il
film incarna perfettamente non solo la Roma, ma l'Italia di oggi. Questo forse
il motivo del restrogusto amaro che lascia. La scelta del set sicuramente fara'
bene al turismo della prossima estate, ma a noi Italiani dovrebbe far
riflettere.
L'Italia e' stata la culla di civilta' che hanno dato origine a
sistemi organizzati con forme parlamentari, ha visto nascere e svilupparsi
correnti filosofiche, organizzazioni militari e strategiche impeccabili (questo
non dovrebbe essere un vanto oggi, ma all'epoca aveva le sue ragioni), mercati,
scambi, forme di colonialismo che talvolta rispettavano e imparavano dalle
civilta' che "conquistavano".... e oggi?
Quei monumenti, quella storia
che respiriamo ogni giorno, quella Grande Bellezza che diamo cosi' per
scontata... oggi, per alcuni che possono vantarsene, i pochi che ancora
possiedono qualche palazzo, e' un vanto... per altri un modo per far colpo su
questa o su quella turista, per molti un arredo urbano a cui non presti piu'
molta attenzione.
Quella bellezza che ci invidiano, quello che ancora muove turisti e quindi un po' di economia del paese, ma soprattutto
quello che ci dovrebbe insegnare e far riflettere, nel film e' una cortina, una
scenografia, forse per molti niente di piu'. Una serie di edifici decadenti,
che, a questo punto mi viene da dire, teniamo su solo per "accanimento
terapeutico" se non siamo in grado di imparare da questi.
E io, Jep e gli
altri, un po' li ho visti, li ho conosciuti... li vedo spesso. Non solo a Roma.
Ed e' il motivo per cui sono qui.
E mi vengono in mente le parole di un
amico belga, "collega" e acerrimo nemico sui campi di regata, in uno
scambio di mail scherzoso, in cui lo sfotto' sportivo degenero' in spiegazioni
e traduzioni dal Latino del De Bello Gallico, in cui lui era quello i cui
antenati vivevano lontani da ogni forma di civilta', i barbari, "con le
corna in testa" e mentre noi avevamo acquedotti, parlamento e
commerciavamo con l'Oman (si ricade sempre sul tema, chi e' arrivato prima nel
Sultanato).. e la sua risposta, un po' nel suo stile, vagamente offensiva, ma
chiarificatrice dell' immagine che la Civilta' di oggi ha di noi:
"I have
learned over the years not to argue with a women, as - as a man- you can
never win! As such, please accept my surrender! (The Belgians are not any more
what they used to be, I admit). I was tempted to provide you with the
appropriate comments to your dissertation that nicely unfolded below. After
second thoughts, I think most of your comments are rather true, well done,
especially related to the French being lazy. Nonetheless, keep in mind that it
are eventually these very same barbarians that had to save "the pillars
from history" from bankruptcy, not too long ago. The legacy of deceit,
corruption and decadency still seemingly continues to live forth well embedded
in the Roman day to day culture. This said, I think we all need to take credit
for our own achievements, and not for those that we have inherited, whether it
was for drinking beer unshaved in trees, or for eating grapes and drinking wine
out of woman's naked womb."
In realta' fui io ad arrendermi. Il barbaro
aveva ragione, su molte cose tra l'altro.
Pero' vi chiedo, e' veramente questa
l'immagine di noi che vogliamo dare?