Vi scrivo al ritorno da Pune, nota cittadina dell' India dove molti vanno a ritrovare se stessi.
L'obiettivo del mio viaggio tuttavia era molto meno spirituale, tuttavia una parte di me stessa l'ho ritrovata.
Non ho cambiato nome, non mi chiamo ne' Chenda (Luna, da non confondersi con Gendo, "Frocio" o Ghendi, "Piccozza") ne' Sindhu ne' Balasubramanian, ma mi sono ripromessa di ritornare. E possibilmente cambiare in Vivienne, Miuccia o Coco', che mi sembrano piu' vicini allo stile della mia accomodation, in foto qui sotto.
A parte alcuni avvoltoi che svolazzavano minacciosi nelle vicinanze della piscina dell' hotel, direi che Pune e' una cittadina carina, vivace, giovanile, vivibilissima e considerando che siamo in India e che ci sono solo il doppio degli abitanti dell'Oman (se contiamo anche le capre, i beduini non censiti e i cammeli) anche molto tranquilla.
Un viaggio di due giorni, con volo di andata notturno, ed appuntamenti di lavoro, non sono certo il massimo per rigenerarsi. Tornata a Muscat, ho piu' pesche di un' eroinomane, i draghi nello stomaco a causa del cibo piccante (e soprattutto della salsina di mango e peperoncino che adoro e che mi ostino a mettere ovunque) e le visioni apocalittiche stile ubriacatura da vino dozzinale.
Un breve update sul concerto che molti di voi vorranno sapere come e' andata: bene direi, ma so dirvi poco di quella serata. Inizialmente ero stonata dalla classica "Botta da troppo lavoro", successivamente dalla "Botta da Birra dopo il troppo lavoro".
Ricordo che:
-un settantenne di nome Tom si e' agitato sul palco per un paio d'ore
-svariate persone di ogni eta' e religione si sono agitate sotto al palco per un paio d'ore, lanciando mutande,
-una mia amica molto british, solitamente molto compunta e controllata, continuava ad agitarsi sotto al palco ed in prima fila, lanciando mutande, ubriachissima e con un gigantesco fiore giallo in tensta un narciso, per la precisione),
-il marito della cui sopra (argentino) si agitava subito dietro, senza lanciare nessun capo di intimo ma sventolando un' enorme bandiera del galles. E maledicendosi tra se' e se' per le troppe volte che ha insistito per passare il fine settimana a giocare con la sua Jeep sulle dune, riempiendo di sabbia tutto il riempibile del corpo umano (suo e della moglie, sempre la di cui sopra),
-secchielli con birre ghiacciate continuavano a circolarmi davanti ed io continuavo a pescare birre dai suddetti secchielli. Uno di quei secchielli l'ho poi rivisto la mattina dopo sul mio frigo e dato che continuo a vederlo, ho il sospetto che sia reale e non siano visioni date dai postumi della birra. Tutt'ora non so come ci sia arrivato, ne' voglio saperlo,
-un amico del di cui sopra argentino, che meriterebbe un post a se, avrebbe espresso il desiderio di prendermi in moglie. Il tutto, in un discorso molto confuso, tra l'inglese ed un italiano poverissimo, imparato ad hoc in 15 giorni (piu' o meno lo stesso arco di tempo trascorso da quando me lo hanno presentato la prima volta). Visti i momentanei impedimenti e piu' che altro il mio diniego non troppo riluttante , mi ha investito della missione di cercargli moglie Italiana. E' sportivissimo ed istruito, passaporto Inglese, se ci fossero tra voi delle candidate, non siate timide... [Babbo e Mamma, che tanto siete li ad aspettare nuovi post della sciagurata figlia.. deh, lo so... 'un me ne va mai bene uno e gli anni passano, ma deh... no, 'un me la son sentita di accettare cotanto impegno].
Posso assicurarvi comunque che:
-mi sono agitata per un po' pure io sotto al palco, ma piu' per vedere da vicino l' enorme fiore che conteneva la mia amica lanciatrice di mutande, che altro..
-e, no, non ho lanciato alcun capo di intimo, ne' perizomini leopardati (ammesso che ne abbia), ne' le comode e tanto care "mutandone della nonna", che secondo me si addicevano un casino, data l'eta' di Tom...
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